detto DELLE CENTO FINESTRE
Il Palazzo Antonelli Castracani Augusti, nobile e raffinata dimora costruita per volontà del cardinale Nicola Antonelli e passata poi al di lui nipote, il cardinale Leonardo Antonelli, si contraddistingue per la sua maestosità e imponenza. Organizzata su cinque piani deve all’architetto Andrea Vici l’elegante facciata principale.
...Alla fine del secolo XVII i conti Antonelli edificano su un precedente insediamento un edificio che nel 1750 il conte Nicola cardinale di Clemente XIII e Segretario di Stato di Pio VI trasforma nell’attuale Palazzo delle Cento finestre. Il nipote Leonardo, dopo di lui Segretario di Stato di Pio VII, adibisce il palazzo a sua residenza estiva. Primus inter pares cardinales, assiste il Pontefice all’incoronazione di Napoleone. Tale evento è raffigurato nel quadro di Jean Louis David al Louvre. L’ultimo degli Antonelli il Cardinale Giacomo, detto il Richelieu italiano, segretario di stato di Pio IX domina per trenta anni la vita politica dello Stato della Chiesa fino alla nascita del regno d’Italia. Data l’importanza della sua attività diplomatica, il Palazzo viene utilizzato come sede di incontro tra le corti europee. Alla morte la dimora viene ereditata dalla nipote, la contessa Laurentina Castracani degli Antelminelli, discendente della casa reale di Lorena e dal condottiero Castruccio Castracani. Dal matrimonio della contessa con il conte Augusto Augusti discendono gli attuali proprietari. L’edificio si articola in cinque piani. A piano terra si trovano la grande Sala delle Armi, il Salone delle Aquile e la Sala degli Specchi. Il Piano nobile è caratterizzato dalla classica fuga di stanze, i cui soffitti sono stati affrescati dal pittore Felice Giani che riprese i motivi ornamentali delle sale della Domus Aurea di Roma. Il grande architetto arceviese Andrea Vici, allievo di Luigi Vanvitelli, realizzò la facciata principale del palazzo, lo scalone d’onore ed altri interventi all’interno. Il complesso monumentale è visitabile su prenotazione e con esso anche le antiche cantine e la chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi e Santa Timotea, chiesa che conserva un’opera del pittore viterbese Domenico Corvi raffigurante la Gloria di santa Timotea ed eseguita nel 1773.