Inquieto pittore arceviese e plasticatore eclettico, interprete dei canoni contro riformati e allievo di Lorenzo Lotto, Ercole Ramazzani ci coinvolge con le sue opere multicolori. Artista, discontinuo ma capace di guizzi geniali è interprete della religiosità popolare. Buona parte delle sue opere sono conservate ad Arcevia, nelle numerose chiese del suo territorio e dei suoi nove castelli, ma anche in molti luoghi dei centri della Val Mivola.
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Il viaggio alla scoperta di Ercole Ramazzani non può che iniziare da Arcevia dove si trovano ben ventiquattro opere di questo pittore di cui nove conservate nella chiesa parrocchiale di San Medardo tra cui il Battesimo di Cristo del 1592 e e il grande Giudizio Universale, testamento spirituale ispirato a Michelangelo e ultima opera (1597) del Maestro. Sempre a San Medardo, in uno spazio ricavato al di sotto del quadro di Piergentile da Matelica e Venanzo da Camerino e di autore ignoto si trova una Madonna con San Giuseppe e il Bambino, bue e asino, in terracotta dipinta. La scoperta di alcuni documenti che attestano l’attività di plasticatore dell’artista arceviese ha fatto attribuire questo Presepe al nostro artista.
Nella chiesa di San Sebastiano di Piticchio si conserva un dossale in legno intagliato e dorato su cui sono incastonate tre tele e due tavolette, capolavori della maturità del Ramazzani. Nella chiesa di Sant’Agata a Castiglioni è esposta sull’altare originario la tela raffigurante la Madonna del Rosario con attorno i tondi dei quindici misteri datata 1589 e una delle migliori opere dell’Artista. A Loretello, nella chiesa di sant’Andrea si trova un Cristo crocifisso fra i Santi Andrea e Giovanni Evangelista. Altre opere ancora nella chiesa di San Martino dove si trova una Madonna col Bambino e quattro santi, la prima pala d’altare che il Ramazzani dipinge nel 1571; a San Ginesio una Madonna col Bambino e i Santi Ginesio e Antonio Abate, mentre a Montefortino Cristo crocifisso fra l’Addolorata e Sant’Apollinare. Nel castello di Avacelli, la chiesa di S. Lorenzo custodisce un Crocifisso e uno spettacolare altare in terracotta dipinta rappresentante la Madonna del Rosario e della Misericordia, opere anche queste attribuite all’attività di plasticatore del Ramazzani.
È datata 1562 la prima opera pervenuta. Si tratta di una tela raffigurante San Rocco attualmente esposta nella Civica Raccolta d’Arte “Claudio Ridolfi” di Corinaldo. Proviene dall’omonima chiesa demolita nel corso dell’Ottocento e raffigurata sullo sfondo del dipinto alle spalle del santo originario di Montpellier, a cui le popolazioni avevano affidato a partire dalla seconda metà del Quattrocento un ruolo importante come depulsor pestilentiae. Del 1564 è il San Martino in maestà eseguito per la non più esistente chiesa di Castelleone di Suasa e intitolata al Santo. È oggi esposta nella chiesa parrocchiale dei santi Pietro e Paolo di quella località. Nella Pinacoteca diocesana di Senigallia sono esposti il Cristo crocifisso fra la Vergine e San Giorgio datato al 1585 e realizzato per il Duomo di Senigallia; l’Adorazione dei pastori del 1568, menzionata per la prima volta in una guida di Senigallia nel 1889, all’interno della sacrestia del Duomo. Sempre in questa chiesa si trova nel transetto destro la Madonna della Speranza del 1578. Nella chiesa di San Francesco a Ostra è il Cristo crocifisso fra i Santi Gaudenzio e Francesco datato al 1572.
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